Quante volte abbiamo creduto che amare una persona significasse avere i suoi stessi sentimenti, soffrire con lei, gioire con lei.
Quante volte abbiamo taciuto in una discussione "per amore della pace" cioè per non entrare in conflitto e non rischiare di "rovinare tutto".
Tutti questi sono esempi di fusione emotiva.
Le coppie emotivamente fuse come le famiglie emotivamente fuse hanno la convinzione di fondo che per rimanere unite bisogna annullare le singole identità e le singole volontà nella misura in cui divergono dall'identità e dalla volontà comune.
In nome dell'unità si sfasciano le famiglie!
La famiglia emotivamente fusa è quella nella quale il figlio cresce invischiato nelle dinamiche familiari, programmato per accogliere il volere della famiglia e incapace di sostenere il peso di assumere una propria posizione, differenziata da quella della massa familiare. Uscendo fuori avrà difficoltà ad prendersi delle responsabilità, ad avere delle idee chiare su cosa vuole e cosa non vuole, a fare dei passi importanti come quello di sposarsi e costruirsi una famiglia.
La coppia emotivamente fusa è quella nella quale a turno uno abdica a favore della volontà dell'altro per evitare lo scontro, nella quale lo stare insieme è soffocante e il desiderio di evasione porta a stare lontano dall'altro il più possibile (spesso con la scusa del lavoro). Dietro un'apparente pace si cela un'aria irrespirabile perchè densa della paura di perdere la relazione e di restare soli da una parte e dell'insofferenza verso uno stare insieme vissuto come tirannia limitante della libertà individuale dall'altra.
La coppia emotivamente fusa inevitabilmente si avvicina verso lo stallo emotivo, una crisi dalla quale uscirà separata.
La maggior parte delle coppie che si dividono partono da questa posizione di fusione emotiva piuttosto che dall'indifferenza reciproca. Lo dimostra la grande sofferenza che queste persone vivono prima durante e dopo la crisi. Non soffrirebbero se non ci fosse un coinvolgimento emotivo molto forte.
La coppia in via di differenziazione vive la crisi come un momento di crescita e di maggiore differenziazione personale.
Ciascuno è se stesso, individuo in relazione con un altro individuo. Ciascuno pensa e sente per se stesso. L'unione viene mantenuta attraverso un consapevole superamento del proprio modo di vedere le cose a favore dell'altro. Un passaggio operato dal desiderio di comunione e non dalla paura. Ciascuno é capace di vivere senza l'altro, di rimanere sulle proprie gambe e sceglie liberamente di vivere con l'altro ogni giorno. Quindi, non una scelta dettata dalla necessità e dalla paura, ma una "dipendenza" cercata consapevolmente e vista come importante per la propria vita.
Dipendenza ed autonomia sono in equilibrio e fanno il loro gioco, crisi dopo crisi, nei passaggi che sono naturali nella vita di una coppia.
Senza voler svalutare l'importanza dell'impegno del matrimonio come pilastro nella costruzione della stabilità della famiglia, la coppia in via di differenziazione vive l'unione e l'affidarsi reciproco come una scelta da fare giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, nel rinnovare e promuovere la libertà propria e dell'altro.
Non "sto con te perchè senza di te non vivo" ma "sto con te perché ti scelgo e sono scelto da te ogni giorno".
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